Siamo sempre stati legati a Dario Franceschini da un vincolo fatto di stima, rispetto e affetto. Eppure lo scenografico "giuramento" del neo eletto segretario del PD, fatto davanti al tragico muretto del castello estense, che vide le pallottole degli squadristi veronesi, padovani e ferraresi troncare le vite di numerosi cittadini innocenti nella notte del 15 novembre 1943, non ci provoca battimani o lacrime di commozione.
Diverse sono le stonature.
Sarà per questioni di sensibilità, ma se un giuramento bisognava fare (e non se ne capisce la necessità) perchè non farlo a San Biagio di Argenta, dove su iniziativa dell'associazione partigiani cristiani è stata restaurata la lapide dedicata a Giuseppe Stefani, primo segretario della DC clandestina, rapito e ucciso nel marzo 1944 dai fascisti ferraresi, e poi gettato nel fiume Reno?
Poi, ferma restando la necessità di tutelare i valori della costituzione, davvero "la laicità dello stato" è uno dei valori che va tutelato, perchè in qualche modo è "aggredito" (?) ma da chi? dove? dalle sacrosante parole dei vescovi, che sempre più sono costretti a far supplenza a silenziosi politici di ispirazione cattolica, o controbattere le tesi di cattolici "adulti" che cercano "le alte sintesi" su questioni come la vita, la morte o la famiglia?
Per finire, un ammonimento. Non si può sitracchiare la storia della DC e dei suoi uomini dove e come si vuole. Benigno Zaccagnini, che fu partigiano combattente e leader della sinistra democristiana, ricordava spesso come "l'ora più buia" fu quella successiva alla liberazione, quando dopo aver sconfitto il fascismo, la democrazia si trovò nuovamente in pericolo vista l'azione tutt'altro che pacifica delle forze comuniste, specie in Emilia Romagna.
Cosa sanno di questo i tanti che si affollavano ad applaudire sul corso, a Ferrara? Non sarà che, come confessava un gregario di una certa età "ci siam venuti perchè ci hanno portati"?
L'ambasciatore Giuseppe Salvago Raggi chiuse la sua lunga carriera diplomatica quando, a metà degli anni '30 fu interrogato da Benito Mussolini su quale fosse a parer suo il gas più tossico. La sua risposta fu "l'incenso, eccellenza".
Caro Dario, occhio all'incenso: va bene solo a Messa e a piccole dosi...
a.r.