domenica 30 maggio 2010

Ferrara ha fretta!!

Il consiglio comunale di Ferrara, non avendo niente di più urgente di cui occuparsi, discuterà e sovieticamente approverà l’istituzione del registro di fine vita. Una delle ragioni, come ha sostenuto il capogruppo PD in consiglio comunale, è la lentezza della discussione parlamentare su questo non lieve argomento.
Fermo restando che è bizzarro sostituire la sede appropriata per fare leggi nazionali ossia la Camera e il Senato, perché Ferrara “ha fretta”, sarà bene spiegare cosa contiene il disegno di legge in discussione attualmente a Roma.
Ferrara ha fretta perché il testo in discussione esclude in qualsiasi modo che idratazione e alimentazione possano essere sospese, in quanto indipendenti dalle terapie mediche?
Ferrara ha fretta perché la figura del tutore, ossia la persona destinata ad attuare le volontà (sempre presunte, ricordiamolo) di chi non può più esprimere le proprie intenzioni, sarà comunque fortemente ridimensionata e affiancata da un collegio di medici?
Ferrara ha fretta perché, come ha sottolineato l’associazione Giovanni XXIII, se la figura del tutor non uscisse adeguatamente limitata da una legge nazionale, egli risulterebbe il proprietario della vita e della morte altrui e unico interprete di cosa volesse in teoria fare la persona in coma?
E in conclusione: quale dovrebbe essere la cifra distintiva del cattolicesimo in politica, se ci si adegua alla morale corrente, se non si offre una testimonianza limpida e serena di cosa è lecito e di cosa è arbitrario?
Dove dobbiamo correre nella sonnacchiosa Ferrara?