stavolta gli straccioni di valmy hanno perso; un bel problema opporsi ad uno schieramento in cui si va a votare perchè "lo dice il partito" senza sapere che si vota per un ex DC (a bologna e ferrara). Non tutti si possono permettere i pullman per portare a votare gli ultra ottantenni, ossia lo zoccolo duro.
pazienza: ci vorranno 30.000 cinesi, come a Prato, per comprendere la necessità di un cambio di guardia?
ai posteri...
a.r.
"Brutta copia della bontà è la remissività o ripugnanza a crear contrasti" (Gilbert Chesterton)
lunedì 22 giugno 2009
sabato 20 giugno 2009
Rino Conventi scrive per noi!!
Riportiamo un intervento dell'amico Rino Conventi: buona lettura!
Vasco Errani: “noi e gli altri”
Marcella Zappaterra ha appena terminato la sua campagna elettorale per il ballottaggio: ha scelto Comacchio e ad accompagnarla il presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani.
Marcella Zappaterra si può dire che ho imparato a conoscerla durante la campagna elettorale, pur avendo condiviso con lei gli ultimi 5 anni di consiglio provinciale; troppo esigui i suoi interventi anche soltanto per riuscire a costruirmi un parere articolato.
Il presidente Errani lo conosco meglio e lo considero un politico che ha saputo proporsi con un certo effetto: gli riconosco un'innegabile capacità di calamitare le attenzioni, parlando alle platee dei temi di cui queste vogliono sentirsi parlare.
Questa sera, forse perché non immaginava che alla chiusura della campagna elettorale del Pd avessero potuto intrufolarsi estranei o più banalmente, perché alla lunga si perde l'ispirazione, ho assistito ad un intervento che non è facilmente qualificabile.
Aldilà della chiosa sulla opportunità di mantenere sintonia politica fra regione, provincia e comuni (la logica dell'isolamento politico di chi non si omologa), nell'intervento, per altro breve, più di dieci volte ha sottolineato la dicotomia politica “noi e gli altri”.
Locuzione nella quale se è facile comprendere a chi si riferisca per i primi, risulta altrettanto agevole individuare i secondi: il resto del mondo.
“Gli uomini del centrodestra non amano il proprio territorio: per questo motivo, nel governarlo non lo valorizzano e lo deturpano”: pensavo a tutti quei comuni nei quali amici sindaci non di sinistra, hanno creato veri e propri modelli amministrativi: penso a Pariali, alla Neda, a Verri, a Fava, Casalicchio e tutti gli altri e non mi raccapezzo con le affermazioni del presidente della Regione.
Non un accenno sulle strategie e le sinergie regione-provincia (se non la citata liason politico-partitica), se non si escludono la citazione della vicenda Ospedale S.Camillo, vicenda condotta in maniera tutt'altro che esemplare dal suo assessore Bissoni e la partita turismo, fondamentale per Comacchio ed il suo territorio.
Errani, sussurrando di accettare il rischio di attirarsi antipatie, ha affermato che “non si costruirà più”; naturalmente, aggiungo io, fatto salvo tutto quanto prevede il vigente PRG: poi, ci sarà spazio solo per le palafitte in mare...
Il resto (15 minuti dei 20 totali), ragionamenti generali sulla moralità di Berlusconi, sull'inadeguatezza del governo ad affrontare la crisi mondiale e, soprattutto, un continuo richiamo ad Obama, nel quale Errani si impersona senza mezzi termini: la Regione da lui presieduta diventa d'incanto il 51 stato degli USA, tanta la condivisione di vedute strategiche di governo.
Senza alcuna ombra di presunzione, preconcetto o polemica, mi sento il diritto di affermare di avere aspettative più alte sia da chi la Regione la presiede e la governa da quasi dieci che da chi si candida a presiedere questa Provincia (e badate, non ho detto a governarla): non è solo una questione di stile, ma proprio di sostanza.
Marcella Zappaterra ha appena terminato la sua campagna elettorale per il ballottaggio: ha scelto Comacchio e ad accompagnarla il presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani.
Marcella Zappaterra si può dire che ho imparato a conoscerla durante la campagna elettorale, pur avendo condiviso con lei gli ultimi 5 anni di consiglio provinciale; troppo esigui i suoi interventi anche soltanto per riuscire a costruirmi un parere articolato.
Il presidente Errani lo conosco meglio e lo considero un politico che ha saputo proporsi con un certo effetto: gli riconosco un'innegabile capacità di calamitare le attenzioni, parlando alle platee dei temi di cui queste vogliono sentirsi parlare.
Questa sera, forse perché non immaginava che alla chiusura della campagna elettorale del Pd avessero potuto intrufolarsi estranei o più banalmente, perché alla lunga si perde l'ispirazione, ho assistito ad un intervento che non è facilmente qualificabile.
Aldilà della chiosa sulla opportunità di mantenere sintonia politica fra regione, provincia e comuni (la logica dell'isolamento politico di chi non si omologa), nell'intervento, per altro breve, più di dieci volte ha sottolineato la dicotomia politica “noi e gli altri”.
Locuzione nella quale se è facile comprendere a chi si riferisca per i primi, risulta altrettanto agevole individuare i secondi: il resto del mondo.
“Gli uomini del centrodestra non amano il proprio territorio: per questo motivo, nel governarlo non lo valorizzano e lo deturpano”: pensavo a tutti quei comuni nei quali amici sindaci non di sinistra, hanno creato veri e propri modelli amministrativi: penso a Pariali, alla Neda, a Verri, a Fava, Casalicchio e tutti gli altri e non mi raccapezzo con le affermazioni del presidente della Regione.
Non un accenno sulle strategie e le sinergie regione-provincia (se non la citata liason politico-partitica), se non si escludono la citazione della vicenda Ospedale S.Camillo, vicenda condotta in maniera tutt'altro che esemplare dal suo assessore Bissoni e la partita turismo, fondamentale per Comacchio ed il suo territorio.
Errani, sussurrando di accettare il rischio di attirarsi antipatie, ha affermato che “non si costruirà più”; naturalmente, aggiungo io, fatto salvo tutto quanto prevede il vigente PRG: poi, ci sarà spazio solo per le palafitte in mare...
Il resto (15 minuti dei 20 totali), ragionamenti generali sulla moralità di Berlusconi, sull'inadeguatezza del governo ad affrontare la crisi mondiale e, soprattutto, un continuo richiamo ad Obama, nel quale Errani si impersona senza mezzi termini: la Regione da lui presieduta diventa d'incanto il 51 stato degli USA, tanta la condivisione di vedute strategiche di governo.
Senza alcuna ombra di presunzione, preconcetto o polemica, mi sento il diritto di affermare di avere aspettative più alte sia da chi la Regione la presiede e la governa da quasi dieci che da chi si candida a presiedere questa Provincia (e badate, non ho detto a governarla): non è solo una questione di stile, ma proprio di sostanza.
mercoledì 10 giugno 2009
cucù cucù i mangiapreti non ci son più!
Se non credessimo alla Provvidenza, verrebbe da dire che "chi tocca i preti muore" (almeno politicamente). Chi si ricorda le tirate anticlericali di Enrico Boselli? Questo mite riformista nel 2008 fece una campagna elettorale incentrata sull'attacco alla Chiesa, ossessiva, martellante, ben spalleggiata dagli immancabili amici dello UAAR, altri elemente che hanno la singolare capacità di portare a cifre da prefisso telefonico tutte le forze politiche a cui si avvcinano. E infatti il glorioso partito socialista dopo oltre cent'anni sparì dal parlamento italiano.
Le ultime europee e amministrative confermano ampiamente come l'elettorato scantoni in modo sistematico i laicisti e i loro amici libertari di ogni colore. Pannella, Bonino e Capezzone nonostante la loro soffocante presenza in ogni dove nei media, dopo essere spariti dal parlamento nazionale, salutano pure quello europeo, mentre il noto politologo Gianfranco Pasquino, che della laicità dello stato aveva fatto la sua bandiera di candidato sindaco a Bologna (città che non ci pare insidiata dalle mire vaticane, ma tant'è...) è stato anch'egli punito senza pietà dagli elettori. Per la cronaca: anch'egli si era avvicinato inopinatamente alla sede dello UAAR bolognese (chi ha orecchie per intendere...).
Insomma gli italiani sono assai migliori di come una minoranza chiassosa ed estremista vuole rappresentarli.
poi vedremo dopo i ballottaggi...
a.r.
Le ultime europee e amministrative confermano ampiamente come l'elettorato scantoni in modo sistematico i laicisti e i loro amici libertari di ogni colore. Pannella, Bonino e Capezzone nonostante la loro soffocante presenza in ogni dove nei media, dopo essere spariti dal parlamento nazionale, salutano pure quello europeo, mentre il noto politologo Gianfranco Pasquino, che della laicità dello stato aveva fatto la sua bandiera di candidato sindaco a Bologna (città che non ci pare insidiata dalle mire vaticane, ma tant'è...) è stato anch'egli punito senza pietà dagli elettori. Per la cronaca: anch'egli si era avvicinato inopinatamente alla sede dello UAAR bolognese (chi ha orecchie per intendere...).
Insomma gli italiani sono assai migliori di come una minoranza chiassosa ed estremista vuole rappresentarli.
poi vedremo dopo i ballottaggi...
a.r.
lunedì 1 giugno 2009
votate bene!
"Commette peccato mortale chi con il voto favorisce le dottrine materialistiche ed atee"
(Cardinal Giuseppe Siri, marzo 1948)
Suvvia, amici, perchè doverci trovare ad accusare i nostri peccati in confessione dopo il 7 giugno, quando è sufficiente votare bene prima?
a.r.
(Cardinal Giuseppe Siri, marzo 1948)
Suvvia, amici, perchè doverci trovare ad accusare i nostri peccati in confessione dopo il 7 giugno, quando è sufficiente votare bene prima?
a.r.