Mentre le borse internazionali fanno l'ottovolante, la discussione nel consiglio regionale dell’Emilia Romagna sulle linee guida per una piena applicazione della legge 194, si protrae invece da settimane con encefalogramma piatto o quasi, in attesa di un “compromesso alto” (?) fra le anime del centro sinistra e soprattutto del PD, che sono assai divise sulla questione.
Sfidando il ridicolo, alcuni hanno pensato che questo punto “alto” (?) potesse essere un cenno all’apertura dei consultori alle “associazioni laiche e cattoliche”, dizione che non è del comico Maurizio Crozza quando imita Walter Veltroni e il suo “ma anche”, e che invece è seriamente stata proposta nel corso del dibattito fra le forze della giunta regionale per mettere d'accordo tutti. Ognun vede che il problema non è tanto l’aggiunta del termine “laiche” – risibile, in quanto mancano all’appello associazioni “laiche” che facciano servizio di assistenza alla vita nascente, anzi semmai ne esistono che propongono il contrario – quanto una questione di culture che non sono redimibili.
Come potrà essere possibile trovare un punto “alto” (?) di unione con politiche come Vania Zanotti la quale nel sito di “sinistra democratica”, così arringa i lettori:
Sfidando il ridicolo, alcuni hanno pensato che questo punto “alto” (?) potesse essere un cenno all’apertura dei consultori alle “associazioni laiche e cattoliche”, dizione che non è del comico Maurizio Crozza quando imita Walter Veltroni e il suo “ma anche”, e che invece è seriamente stata proposta nel corso del dibattito fra le forze della giunta regionale per mettere d'accordo tutti. Ognun vede che il problema non è tanto l’aggiunta del termine “laiche” – risibile, in quanto mancano all’appello associazioni “laiche” che facciano servizio di assistenza alla vita nascente, anzi semmai ne esistono che propongono il contrario – quanto una questione di culture che non sono redimibili.
Come potrà essere possibile trovare un punto “alto” (?) di unione con politiche come Vania Zanotti la quale nel sito di “sinistra democratica”, così arringa i lettori:
“Sappiamo che non è infrequente dentro i consultori, laddove collabora il Movimento per la vita, l’uso strumentale di immagini che riguardano il ventre materno che tendono a intimidire, colpevolizzare le donne nel loro già difficile equilibrio psicologico, di fronte alla drammatica decisione di interrompere una gravidanza. So, per esserne stata testimone diretta, che cosa può significare per una donna che entra in ospedale per l’IVG, passare in mezzo al corridoio formato dai gruppi di preghiera organizzati dall’associazione Giovanni XXIII, appostati davanti all’entrata del Sant’Orsola di Bologna”.
Insomma, secondo la Zanotti è esistita una realtà parallela in cui il povero don Oreste (buonanima) con i suoi seguaci minacciava, brandendo il rosario, le donne in stato interessante che intendevano abortire; a noi risultava invece che in diverse occasioni i ragazzi della Giovanni XXIII fossero stati sputacchiati e malmenati davanti al Sant’Orsola, da irosi attivisti della sinistra radicale, ma fa lo stesso: probabilmente è accaduto in una Bologna di un diverso spazio-tempo. Altri soggetti politici presenti in consiglio e in giunta pensano comunque cose analoghe a quelle della Zanotti, e probabilmente per motivi di diplomazia politica si trattengono, anche se nei fatti traspare in modo chiaro la loro sorda opposizione a qualsiasi progetto che possa anche lontanamente contenere una filosofia “pro life”.
Attendiamo così con qualche scetticismo i risultati del compromesso "alto" (?). Parafrasando Flaiano, il dibattito ha avuto sin qui toni disperati, ma poco spesso seri.
a.r.
Nessun commento:
Posta un commento